Un luglio infuocato
Diario di trading del 04.07.22
Luglio inizia nel peggiore dei modi per quasi tutte le asset class: indici azionari sui minimi da inizio anno, euro debole nei confronti del dollaro, oro e crypto vicine ai minimi di periodo.
Unica voce fuori dal coro il comparto obbligazionario che, nelle ultime due settimane, ha iniziato a rialzare la testa e dare fiducia alle parole di Cristine Lagarde riguardo la “difesa” dei titoli di debito dei paesi periferici dell’eurozona.
Facciamo un passo indietro quindi ed entriamo nel dettaglio.
Circa una quindicina di giorni fa, lo scrivevo nel precedente articolo, la BCE ha annunciato al mercato che avrebbe messo in atto nuovi strumenti atti a ridurre lo stress sui mercati del debito e a ridurre lo spread tra i titoli di stato più “deboli”, come quello italiano, e i titoli dei paesi dell’Europa Centrale. Questo è bastato per scatenare un’ondata di acquisti sugli stessi titoli e quindi ha ridotto notevolmente la redditività degli stessi; per parlare di numeri il BTP decennale è passato da un tasso di rendimento del 4,3% del 14 Giugno al 3,3% della quotazione odierna. Sospiro di sollievo per lo Stato Italiano, amaro in bocca per gli investitori che, a parità di rischio, si ritrovano degli investimenti meno remunerativi.
Sul fronte azionario in questo momento ci troviamo molto vicini al fondo del barile, con alcuni indici che quotano oggi sui minimi da inizio anno, come il Dax per esempio, altri pochi punti percentuali sopra i minimi, come il Nasdaq, forse per il semplice fatto che hanno perso di più in meno tempo.
Oggi quasi tutti gli indici esprimono una performance negativa tra -20% e -30% da inizio anno, il che ci fa entrare di diritto al giro di boa dell’anno in corso nella top ten delle 10 peggiori partenze dell’ultimo secolo. Se questo dato lo combiniamo con quello obbligazionario vediamo la peggior partenza d’anno degli ultimi 80 anni.
I crypto asset invece quotano sempre sui minimi dopo il rovinoso shock di inizio maggio ma, almeno per il momento, sembrano tenere queste quotazioni. La speranza per chi ha una visione rialzista come la mia sia che in queste settimane si stia consolidando il “fondo” da cui ripartire per la nuova fase di crescita positiva.
Tutti fuggono dal rischio, ma in realtà non c’è momento migliore del presente per entrare a mercato, con la giusta diversificazione, e iniziare a costruire le posizioni in profitto del futuro.
Di sicuro chi entra sui massimi per non vivere lo stress di questi momenti non monetizzare mai nulla di realmente positivo dal mercato. I profitti veri sono appannaggio solo di investitori paziente, con sangue freddo e che rispettano un piano, una procedura.
Tutti gli altri sono turisti che vengono spazzati via in ogni fase di ribasso prolungata, come quella che c’è stata nei primi Duemila, e come quella che potrebbe esserci ora.
Personalmente voglio essere ottimista e sperare che la fiducia a poco a poco ritorni, almeno su una parte di queste asset class.
È dovere comunque di ogni operatore di mercato imparare a convivere in ogni situazione di mercato, fare tesoro delle emozioni percepite nei momenti di forte stress e usare quei ricordi come traccia per implementare strategie sempre più “antifragili” e capaci di permettere di speculare o investire senza dover controllare ogni secondo della giornata le news o le quotazioni di un titolo, ma controllando sporadicamente l’andamento della strategia del suo complesso.
Nel mio piccolo cerco di migliorare mese dopo e di fare tesoro sia delle esperienze positive che di quelle negative.
Per portare un esempio che oramai è di dominio pubblico, lo scorso venerdì si è conclusa la gara di Trading Investv sponsorizzata da Vontobel. Gara iniziata a gennaio della durata di sei mesi che ha visto la mia squadra aggiudicarsi la sfida, in parte grazie al mia performance aggregata del 36% che mi è valsa la vittoria individuale come miglior Trader.
Tutto questo a che pro: capire che in un anno difficile quello in corso, poche operazioni ( meno di una ventina ) mi ha permesso di portare a casa una performance positiva di tutto rispetto, che ha ancora più valenza in un anno dove azioni e obbligazioni perdono circa il 20% in combinata tra loro.
Se questo non bastasse, Luglio si dimostra stagionalmente uno dei mesi più complicati. Staremo a vedere.