Piogge di fine estate sui mercati
Appena passato il weekend di Ferragosto i mercati globali hanno iniziato ad invertire la tendenza positiva che stavano mantenendo invariata da fine Luglio.
Senza distinzione di asset class, c’è stato un repentino cambio di direzione con punte di vendite per Crypto, Nasdaq e Materie Prime.
Nel settore digital asset il Bitcoin è tornato a rivedere i livelli di metà Luglio, poco sopra i 20.000$ mentre le principali AltCoin, con esclusione di Ether, sono tornato quasi sui minimi di inizio estate.
Oltre ai crypto asset anche i titoli legati al settore sono andati in forte difficoltà e sono diventati per me dei nuovi target da seguire.
Dopo alcune giornate negative ho infatti deciso di entrare al rialzo su Coinbase, il secondo Exchange Crypto per scambi a livello mondiale, e su Riot Blockchain, tra le principali società di mining USA.
Ho comprato Coinbase a circa 85$, società che prezzava a 400 pochi mesi, e Riot a 7,5$ che aveva raggiunto un massimo poco sotto 80$. Staremo a vedere.
Inoltre sempre legato al tech ho comprato Palantir, la società fondata da Peter Thiel, a 9,55$ per azioni; all’incirca il prezzo dell’IPO di anni fa.
Sul fronte indici, il Nasdaq è tornato a ballare sui 13.000 punti, livello chiave da monitorare con attenzione dove avevo già chiamato un entrato mesi fa, operazione che oggi mi vede in pari ma che mi ha visto negli ultimi mesi sia a più che a meno 20% su questo trade.
Ora tengo monitorato giorno per giorno e in base al sentimento “tassi d’interesse” deciderò se tenere duro o mollare la presa.
Nel mondo materie prime abbiamo visto un crollo del 25% del petrolio dai massimi, a causa della paura della futura recessione, e uno spinta in alto del prezzo del gas ( cosa purtroppo nota a molti). Personalmente sono uscito dalle materie prime già mesi fa, quando il petrolio quotava tra 110 e 120 dollari al barile e oggi nonostante il -25% ritengo sia ancora troppo presto per posizionarsi al rialzo.
Sul mercato dei cambi nell’ultima settimana il dollaro USA la fa da padrone. Euro colpito e affondato scende sotto la parità, e mette in seria discussione la tenuta della moneta unica e la volontà di alcuni paesi di subire di fatto una doppia inflazione: quella reale e quella figlia della svalutazione monetaria. Su questo tema la Germania è tra le nazioni più sensibili, anche perché i cattivi ricordi della repubblica di Weimar di un secolo fa tornano alla mente quando l’inflazione inizia ad alzare la testa nel paese teutonico.
La prudenza è d’obbligo in queste settimane sul mercato obbligazionario a mio avviso, è troppo complesso e credo impossibile prevedere le scelte delle banche centrali sui tassi d’interesse e ancora più difficile indovinare in anticipo come saranno interpretate dai mercati.
Per cui a questi prezzi non sono ancora invogliato a comprare titoli di stato, preferisco aspettare.
Da domani e per tre giorni a Jackson Hole ci sarà il simposio ospitato dalla FED di Kansas City, occhi puntati su Powell.
Buon trading e buona giornata a tutti!