Nuovi minimi per il Nasdaq
Diario di trading 02.05.2022 – Nuovi minimi per il Nasdaq
Oggi, lunedì 2 maggio 2022, il future del Nasdaq ha toccato il prezzo più basso delle ultime 52 settimane a 12.742.
Se pensiamo che solo 4 mesi fa il prezzo si aggirava sui 16.500 capiamo bene la paura degli investitori che oggi vedono l’indice più performante dell’ultimo decennio perdere oltre il 22% dai massimi e da inizio anno e non riescono a capire se abbiamo toccato il fondo e se davanti a noi ci saranno altre giornate di affondo come venerdì scorso dove l’indice ha perso quasi il 5% affossato dal -14% di Amazon.
Il Nasdaq è un catalizzatore e i titoli che lo compongono sono le aziende che tutti noi conosciamo ed utilizziamo ogni giorno. Il settore tecnologico ha avuto una spinta propulsiva in avanti negli ultimi anni e le aziende leader di questo settore sono diventate le più capitalizzate del mondo.
Ora sembra che sia tutto passato, che la tecnologia non abbia più la stessa valenza di prima e che a livello borsistico quello che prima veniva valutato con un certo criterio ( di crescita diciamo ) oggi viene valutato con un criterio da azienda “old economy” e quindi con multipli totalmente ridimensionati.
Ed è così che ci ritroviamo questi big players in fondo alla classifica della crescita degli ultimi mesi e solo per fare alcuni esempi oggi vediamo:
Amazon -33% dai massimi
Apple -20% dai massimi
Netflix -70% dai massimi
Google -25% dai massimi
Tesla -25% dai massimi
E così via con poche eccezioni.
Erano molti anni che non si vedeva una situazione come questa in quanto nelle ultime crisi, Covid in primis, abbiamo avuto da un lato un crollo verticale delle quotazioni azionarie ma dall’altro un apprezzamento consistente delle obbligazioni che in generale portavano un certo beneficio ai portafogli bilanciati.
Oggi invece vediamo una discesa più dolce, ma persistente, degli indici azionari e sul fronte obbligazionario la stessa situazione il che a mio avviso è molto peggio perché lascia ben poche certezze all’investitore.
Anche le materie prime che hanno corso parecchio da qualche settimana sono entrate in trading range; conseguenza delle aspettative recessive dell’economia globale.
I crypto asset hanno consolidato i minimi, circa -50% dai massimi per Bitcoin ed Ethereum e circa -75% per le altre e adesso tutti gli addetti ai lavori sono alla finestra cercando di capire se la ripresa sarà a breve e se avremmo davanti un lungo periodo di stagnazione prima della prossima ripartenza, magari tra un paio di anni in occasione del prossimo halving.
Personalmente sono un trader a cui queste situazione piacciono e mi piace affrontarle di petto prendendo una posizione.
La mia idea è la seguente:
Bond: non ho capito se siamo sul fondo o c’è ancora stazione per cui non opero in euro. In usd il T-Note 10y al 3% di resa inizia ad essere interessante.
Azioni: credo che il Nasdaq abbia toccato il fondo, o quasi, e per cui mi sono posizionato al rialzo con un prezzo medio circa a 13.000 punti, target da definire in corso d’opera ma almeno poco sotto i 14.000.
Oro: aspetto ancora a comprare verso area 1800
Crypto: acquisto forte a questi prezzi tutte le principali crypto in ottica di medio periodo pensando ad un aumento dei prezzi tra il 20% e il 50% in base alla capitalizzazione.
Credo che ognuna di queste scelte sia molto rischiosa oggi con questa volatilità ma credo anche che tutte abbiano un ottica remunerazione in termini di rischio/rendimento atteso.
Tutto quello che scrivo lo applico nel contesto della gara IT Cup che per il momento non ho iniziato nel migliore dei modi, circa -30% dopo una settimana, ma che spero mi veda tra i primi alla fine dei giochi come nelle ultime 3 edizioni.