News

La sete di deforestazione

di Caterina Boschetti, 13/06/2022

Bram Stoker per il suo romanzo Dracula, pubblicato nel 1897, si ispirò alla figura di Vlad, un nobile dittatore rumeno chiamato appunto Dracula, noto per la sua brutalità e per la sua predilezione per l’impalamento dei nemici.  Attraverso lettere e diari, si delinea un personaggio succube dei suoi impulsi irrazionali e amorali.

Rimanendo in Romania, dopo più di un secolo, troviamo una nuova famiglia di creature parimenti assetate di sangue: i produttori europei di mobili che stanno beneficiando della gestione criminale dell’industria del legname locale contribuendo alla deforestazione dell’intera area nazionale.

 

ROMANIA, TRA FORESTE PRIMARIE E ILLEGALITÀ

La Romania è tra i Paesi europei con la maggior estensione di foreste primarie, tuttavia sta dilagando la gestione illegale della materia prima con la relativa deforestazione non controllata.

Tutto ebbe inizio con la fine del regime comunista che nazionalizzò le foreste lasciando il patrimonio naturale locale intatto fino agli anni ’90. In seguito, nel 2007, con l’ingresso nell’UE e con l’apertura degli accordi commerciali tra stati, molte foreste vennero vendute a privati, portando così a una gestione senza controllo. Basti pensare che se nel 2000 l’industria del legno rumeno valeva 193mln di euro, dopo 19 anni il valore del settore è arrivato a 1,4miliardi di euro.

La stagione del taglio degli alberi dura sette mesi, da settembre ad aprile. Un arco di tempo che porta annualmente a una primavera che sboccia con un “fantastico” bouquet di ceppi. Il problema è che l’attività illegale non controllata permette di disboscare un numero di alberi superiore a quello permesso. Secondo un rapporto di Greenpeace, nel quinquennio 2013-2018 sono stati tagliati 38,6 milioni di metri cubi di legno, più del doppio della quantità autorizzata dallo stato, i.e.18,5 milioni.

Un altro spunto di riflessione riguarda le zone d’ombra della legislazione rumena e ucraina che permette svariate interpretazioni sull’abbattimento di alberi malati o danneggiati dagli eventi atmosferici.

 

DIRETTAMENTE DALLA TRANSILVANIA, IKEA

Ikea non è solo il maggior consumatore di legno al mondo, ma ogni anno aumenta anche la sua richiesta di alberi di 2 mln di unità.

Secondo alcune stime, il 10% del legname usato per la produzione dei mobili Ikea proviene dalla Romania e, secondo l’indagine di Agent Green, l’azienda svedese avrebbe ottenuto vantaggi dal mercato illegale del legname. 

Sono accuse condivise anche da enti ambientalisti e diverse testate giornalistiche che tuttavia non possono confermarle. 

Il problema di fondo è che quando un albero esce dalla foresta è impossibile ricostruire la sua origine.

Due le accuse più pesanti: 

  • il legname ottenuto illegalmente dall’azienda VGSM nella zona vicina al confine ucraino tra il 2018 e il 2020 sarebbe stato venduto sia a Ikea direttamente sia a Plimob, una società rumena a cui è appaltata la produzione di sedie per Ikea.
    Il problema è che sia VGSM sia Plimob possiedono la certificazione FSC che dovrebbe garantire prodotti realizzati usando legno proveniente da boschi gestiti in modo responsabile. Partendo dal fatto che Ikea è tra i fondatori di FSC, nata nel 1998, c’è da dire che è una certificazione tutt’ora criticata dagli ambientalisti perché si basa su ispezioni programmate in azienda e fatte da società terze pagate dalle aziende di produzione del legname. Questo non garantirebbe quindi una reale verifica della gestione delle materie prime e della tutela delle foreste.
  • Ikea ha iniziato nel 2015 ad acquisire ettari ed ettari boschivi diventando in poco tempo il maggior proprietario terriero del Paese. Parliamo di oltre 500km quadrati di foreste che non vengono usati per uso aziendale, ma anche concessi per la vendita di legna da ardere. In questa zona è autorizzato l’abbattimento di alberi aventi oltre un secolo di vita, quindi alberi con un profondo valore per l’ecosistema forestale e che però hanno commercialmente un valore inferiore.

 

L’azienda svedese risponde alle accuse attraverso una dichiarazione a Insider “Abbiamo un sistema di requisiti rigorosi per la documentazione dell’origine del legno da parte dei nostri fornitori diretti, un team globale di esperti di approvvigionamento del legno e silvicoltura che esegue oltre 200 audit all’anno e revisori di terze parti che controllano la nostra catena di approvvigionamento con particolare attenzione ai paesi di alta destra”.

CRIMINALITÀ E AGGRESSIONI

Come dicevamo, l’ingresso della Romania nell’UE, con i suoi prezzi convenienti di materia prima e di manodopera, ha richiamato produttori di mobili del continente e la conseguente rapida dilagazione della criminalità organizzata.

Questa illegalità registra purtroppo non solo abusi, ma anche omicidi. Parliamo di un danno profondo sia per la natura, sia per il mercato sia per giornalisti e reporter, ambientalisti e attivisti che cercano la verità.

Purtroppo parliamo di oltre 650 aggressioni avvenute attraverso minacce e violenze solo negli ultimi anni.

 

Speriamo che, come Vlad, anche questa stirpe di antichi morti viventi, che in maniera atavica dissangua le foreste, venga estirpata.

Condividi l'articolo
Torna a news

Potrebbero interessarti

News

I rebranding non salvano il pianeta

di Caterina Boschetti, 31/05/2022
DA ANTAGONISTA A FALSO EROE Chi si ricorda il romantico dialogo tra Romeo e Giulietta? Quello dal balcone, quello in cui parlano dell’importanza del nome… Ecco, ho provato a riscriverlo in una spinta di creatività letteraria: Cosa c’è in un nome? Quella che chiamiamo ENI con qualsiasi altro nome… Read More
Vai all'articolo
News

I signori delle fossili

di Caterina Boschetti, 17/05/2022
Guardian lancia l’allarme: ogni giorno vengono investiti 103 milioni nelle fossili.  Si tratta di 195 progetti in grado di produrre una quantità di gas serra equivalente alle emissioni di un decennio della Cina. I dati inquietanti di Rystad Energy sono stati elaborati dagli analisti di Urgewald, un’organizzazione no profit… Read More
Vai all'articolo
News

La favola del litio

di Caterina Boschetti, 12/05/2022
Pubblicato il report di Transport & Environment che dimostra la possibilità di immettere sul mercato 14 milioni di nuove auto elettriche entro il 2023.  Di fatto ci sarebbero litio e nichel a sufficienza per continuare la transizione elettrica anche senza le materie prime russe. Il focus di questo studio… Read More
Vai all'articolo
News

Variabili Binarie

di Luca Padovan, 07/06/2022
Diario di Trading 07.06.22 Nelle ultime due settimane abbiamo notato la fine di una correlazione che durava da diversi mesi. Il mondo crypto e l’indice tecnologico americano Nasdaq hanno smesso si muoversi all’unisono; dopo sette settimane consecutive in rosso, quasi un record, il Nasdaq ha iniziato a dare segni di… Read More
Vai all'articolo