La crisi dell’exchange italiano TRT
Il rischio di fallimento è sempre dietro l’angolo nel mondo delle criptovalute e anche per l’Italia, dopo il clamoroso caso FTX, sembra che qualcosa di simile stia per accadere. Parliamo del caso The Rock Trading (TRT).
LA STORIA DELL’EXCHANGE TRT
TRT nasce come exchange di criptovalute nel 2011. Nel 2013 è stato registrato come società a responsabilità limitata (LLC) presso i registri di Malta dai suoi fondatori Andrea Medri e Davide Barbieri.
Fin dalla sua fondazione, l’exchange non ha mai riscontrato problemi, anzi ha ampliato la sua clientela in modo significativo grazie allo spostamento della sede in Italia nel 2018.
Negli ultimi mesi, tuttavia, alcune turbolenze hanno colpito il fornitore di servizi, attirando l’attenzione delle autorità italiane. Dopo la procura di Firenze, anche quella di Milano ha aperto un’inchiesta sul primo exchange di criptovalute del Paese. I capi d’imputazione sarebbero appropriazione indebita e truffa, ma cerchiamo di fare chiarezza sui fatti.
COSA É SUCCESSO IN TRT IN FEBBRAIO?
Tramite il canale Telegram di TRT, possiamo ripercorrere quanto successo agli utilizzatori dell’exchange. Con circa 5.828 clienti, questo social, è da sempre stato utilizzato per velocizzare il supporto ai clienti dando risposte e comunicazioni dirette ai propri investitori. Tuttavia a partire dalla fine di gennaio 2023, l’argomento principale è diventato la continua difficoltà di prelievo, sia in moneta FIAT che in criptovalute. Alcuni clienti hanno segnalato attese nei prelievi dai 10 ai 20 giorni per cifre comprese tra poche centinaia di euro e 30.000 euro. Fortunatamente, questi si sono risolti in breve fino a quando, a metà febbraio, il ciclo è ripartito e si è concluso il 17 febbraio con il blocco completo delle operazioni.
Diciassette febbraio 2023, ore 18:27, un comunicato ufficiale di The Rock Trading annuncia l’interruzione dell’operatività della piattaforma per difficoltà nella gestione della liquidità.
Da quel momento, il canale Telegram è stato bloccato e gli utenti non hanno più potuto scrivere.
Il 21 febbraio la situazione si è smossa, la piattaforma è stata riaperta, ma la situazione risultava comunque tragica. Era possibile solo visionare il saldo e i movimenti, mentre i clienti non potevano accedere ai propri depositi.
Tre giorni dopo la prima certezza, il blocco non è stato causato da un cyber attacco. Secondo il Sole24Ore, circa 34.000 clienti hanno i conti sospesi.
Da quel momento, dalle 10:10 del 24 febbraio, il canale non ha trasmesso più nulla.
GUARDIA DI FINANZA E CRIPTO
Quel giorno segna il massimo declino di TRT, almeno per il momento. Le indagini procedono e gli uffici sono già stati perquisiti dalla Guardia di Finanza. Sono emerse nuove rivelazioni, come un possibile attacco informatico avvenuto alla fine del 2021. Resta ancora una storia tutta da scrivere sperando che i clienti non perdano tutto.
Ormai sono settimane che la community si sta muovendo per proteggersi tramite un gruppo di tutela legale, ma il risultato è molto incerto.
COME SCEGLIERE LE CRIPTO?
Il messaggio principale di questa storia è chiaro: non è la tecnologia il problema, ma gli esseri umani che la controllano.
Per proteggerci, è più importante che mai utilizzare operatori affidabili e, per i trader autodidatti, utilizzare exchange con caratteristiche solide come la prova di riserva, una revisione periodica esterna, un’adeguata assicurazione e la separazione tra i depositi dei clienti e le finanze dell’azienda.
Nel mondo delle criptovalute è essenziale rimanere vigili e agire informati per evitare di cadere vittima di situazioni come questa.