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La Cornucopia violata

di Caterina Boschetti, 13/09/2022

Se per noi boomer l’espressione di abbondanza può essere rappresentata con i ricordi di pranzi domenicali a casa dei nostri nonni dove la quantità di cibo sarebbe bastata a sfamare i commensali per altre 3-4volte, per i più giovani penso sia espressa meravigliosamente nel primo film di Harry Potter, quando i giovani studenti del primo anno di Hogwarts, dopo essere stati smistati dal cappello parlante nelle loro case, si vedono apparire sulle tavolate della Sala Grande ogni ben di dio umanamente immaginabile.

Negli anni è cresciuta l’importanza e la valorizzazione dell’utilizzo consapevole delle risorse, trasformando l’abbondanza in coscienzioso rispetto di quanto verrà effettivamente consumato. Non si tratta di essere parchi e frugali, ma di riconoscere che buttare via cibo è una pratica poco rispettosa dell’ambiente, del pianeta e di tanti, troppi, esseri umani che vivono nella denutrizione e negli stenti.

 

Un estate di fuoco

Il cambiamento climatico è stato più che evidente quest’estate tra caldo e siccità record. Un fenomeno che ha portato con sé pesanti conseguenze anche sull’agricoltura.

Infatti non solo si è registrata una produzione più limitata, ma anche meno esteticamente allineata agli standard a cui sono abituati i consumatori.

Purtroppo infatti frutta e verdura non esteticamente perfette vengono buttate via proprio perché non corrispondono visivamente all’abitudine di acquisto dei consumatori.

Il fenomeno dello spreco alimentare è imponente, basti pensare che se fosse uno stato sarebbe il terzo produttore globale di gas, dopo Cina e America (fonte Eufic).

Parliamo di 2,5miliardi di tonnellate di cibo sprecato all’anno, pari al 40% della produzione. Il dato è aberrante soprattutto se si considera che dall’altra parte di questo macigno ci siano oltre 820 milioni di persone denutrite o affamate.

 

In italia 

Le analisi italiane svolte dal Waste Watcher International Observatory, ci mostrano una situazione degenerativa post Covid, o meglio post ritorno alla normalità dopo il Covid. Infatti nel 2020 sono stati sprecati 27kg di cibo a testa, ovvero 11,78% in meno rispetto al 2019, ma nel 2021, con il ritorno alla vita sociale, si è tornati a crescere del 15%.

Al Nord e al Centro lo spreco alimentare è contenuto al di sotto della media nazionale (rispettivamente -12% e -10%) mentre al Sud si registra un +18%.

Ma quali sono gli alimenti più sprecati? Frutta fresca, insalata, pane fresco, verdura e tuberi. 

 

Nel Mondo

Il WWF, analizzati e pubblicati questi dati, ha richiesto che vengano fatti urgenti cambiamenti nelle catene di approvvigionamento così che nessun alimento venga buttato via a causa del suo aspetto.

Inoltre Inger Andersen, il direttore esecutivo del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente chiede un impegno a tutti i cittadini per “fare acquisti con attenzione e rendere il cibo sprecato socialmente inaccettabile”.

 

In Inghilterra…

Le neo eletta primo ministro inglese Liz Truss viene invitata a rispettare la promessa del governo sulla segnalazione obbligatoria dello spreco alimentare. La richiesta venne fatta nel 2018 attraverso una forte pressione pubblica al segretario dell’ambiente Michael Gove, ma le attività hanno subito forti rallentamenti a causa della pandemia, per questo si spera che il governo voglia impegnarsi a introdurre questa novità dal 2025.

Si tratterebbe di un primato mondiale del Regno Unito molto importante, considerando che secondo le analisi Wrap, le imprese inglesi oggi producono oltre 7,2milioni di tonnellate di rifiuti ed eccedenze alimentari all’anno.

 

Qualche consiglio per la spesa

Siamo tutti chiamati ad impegnarci per ridurre lo spreco alimentare per la nostra salute e per quella del nostro pianeta, quindi ecco quattro consigli:

  • Mai fare la spesa quando si ha fame! Mangia un biscotto o un cracker o, meglio, un delizioso frutto e poi parti. Se no rischi di tornare a casa con prodotti non necessari che dimenticherai nella mensola, quella in alto che non apri mai;
  • Fare una lista prima di partire con solo i prodotti/alimenti che ti servono, mai partire pensando di selezionare le cose quando si è lì a camminare tra gli scaffali che ti fanno venir voglia del Fratino che non bevevi dal 1994;
  • Prima di fare le pulizie di primavera dal frigo assaggia il cibo, non è detto che sia da buttare. La regola di base è la versione sostenibile di “quel che non soffoca ingrassa” ovvero “quel che non è avariato, ingrassa”;
  • Se al ristorante non si riesce a finire quello che hai nel piatto, si può chiedere senza timori una doggy bag che non per forza deve finire nella ciotola del cane, ma può essere gustata il giorno dopo a casa;
  • Scaricare una delle meravigliose App per cibo last minute dove sono presenti bar, ortofrutta, panetterie, supermercati (es. Too Good To Go) così si ha anche una scusa per non cucinare.

Sprecare risorse è una brutta abitudine con conseguenze negative economiche, sociali ed ambientali come lo spreco di denaro, il cattivo insegnamento/esempio per i giovani, il comportamento immorale, l’aumento di rifiuti e l’utilizzo non accurato delle risorse vitali.

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