Diplomazia, petrolio e inflazione
Flash sui mercati del 10.05.2022
I fatti principali
- in aumento la volatilità sui mercati in attesa dell’uscita dei dati sui prezzi al consumo negli USA e in Cina fissata questo mercoledì;
- Emmanuel Macron oggi in visita in Germania per incontrare il cancelliere tedesco Olaf Scholz per parlare di difesa e politica energetica;
- BCE in procinto di rialzare i tassi. Francois Villeroy de Galhau ha affermato che “è plausibile avere i tassi in positivo a fine anno”;
- Bitcoin crolla sotto i $ 34 mila confermando, momentaneamente, la correlazione con il mercato azionario recentemente colpito da costanti sell-off;
- il Regno Unito impone un nuovo giro di sanzioni pari a £ 1,7 miliardi verso Russia e Bielorussia, attraverso l’aumento delle tasse sull’import di alcuni metalli preziosi e il blocco dell’export di prodotti chimici, plastica, gomma e macchinari;
- EasyJet sta pianificando di rimuovere posti a sedere in alcuni dei suoi aerei in modo tale da poter operare con un minor numero di personale, vista la difficoltà nell’assumere nuovo staff.
Fino a quanto potrà aumentare l’inflazione?
L’attuale situazione economica, in un certo senso rivitalizzata visti i recenti dati sui livelli di occupazione, assieme al contestuale aumento della richiesta di beni e servizi che, dato il protrarsi del conflitto in Ucraina e la meno discussa invasione cinese a Taiwan, sta continuando a porre maggiori pressioni sulle catene di approvvigionamento di materie prime e fonti energetiche, sta mettendo in discussione quali potrebbero essere le conseguenze di una politica monetaria non allineata con l’andamento dell’economia reale.
Il problema probabilmente colpirà maggiormente l’Europa che si è preposta di attendere fino ad almeno l’inizio del terzo trimestre prima di ricalibrare il costo del denaro, mentre gli Stati Uniti hanno deciso di muoversi più rapidamente per non perdere il controllo dell’inflazione. In questo caso però la FED vuole evitare una potenziale spirale inflazionistica scatenata dagli aumenti dei salari.
Dai dati preliminari dell’Istat per il mese di aprile, però, è stato comunicato che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (al lordo dei tabacchi) ha registrato un aumento dello 0,2% su base mensile e una crescita del 6,2% su base annua (dal +6,5% del mese precedente).
Ciò vorrebbe dire che il picco potrebbe essere già stato raggiunto e che la domanda sta rallentando in modo naturale, il che renderebbe un po’ più facile il lavoro della BCE.
In ogni caso si dovrà attendere il dato ufficiale, anche a livello europeo, prima di poter determinare quale strada intraprendere, oltre a tener monitorata la situazione in Ucraina e le possibili conseguenze di una nuova serie di sanzioni (soprattutto per quanto riguarda i rifornimenti di gas).
Cina: importazioni di petrolio dalla Russia in aumento
Durante la pandemia la Cina aveva iniziato ad ampliare il numero di cisterne onshore disponibili per lo stoccaggio di petrolio ed ora potrebbe trovarsi in prima linea come acquirente dalla Russia nel caso in cui l’Europa confermasse l’embargo. Lo scorso mese Beijing ha ricevuto 43 milioni di tonnellate di petrolio (o 10,5 milioni di barili al giorno), secondo i dati forniti da Bloomberg.
Le raffinerie indipendenti, le cosiddette “teapots”, sono riuscite a reperire ad un prezzo scontato delle partite di petrolio degli Urali rispetto ai prezzi del Brent ICE.
Dall’altra parte, il gigante a partecipazione statale PetroChina Co., ha affermato di non aver stipulato nessun nuovo contratto di fornitura a prezzo scontato con la Russia, ma che sta acquistando le quantità definite da contratti esistenti da prima del conflitto.