Flash sui mercati del 02.05.2022
Bollettino settimanale
I fatti principali
- Annalena Baerbock, ministra degli Esteri tedesca, ha dichiarato che la Germania si sta preparando ad imporre l’embargo sul petrolio russo e si sta muovendo per tagliare “il prima possibile” la su dipendenza energetica da Mosca;
- il CFO di Apple, Luca Maestri, ha ribadito che le problematiche sulle catene di approvvigionamento potrebbero rallentare ancora le vendite, con una diminuzione del fatturato compresa tra i 4 e gli 8 miliardi di dollari;
- Cdm conferma il decreto legge che proroga all’8 luglio il taglio delle accise sui carburanti;
- il ministro dell’agricoltura ucraino, Taras Vysotskiy, ha affermato che le forze militari russe hanno rubato centinaia di migliaia di tonnellate di grano oltre a diversi macchinari agricoli;
- ad aprile aumenta nel Canale di Suez il traffico di petroliere che, secondo i dati resi noti dall’Autorità egiziana, ha visto un incremento del 25%;
- venerdì 29 aprile una nave con a bordo 71 mila tonnellate di grano proveniente dall’Ucraina è partita dal porto rumeno di Costanta, sul Mar Nero.
Apprezzamento del dollaro statunitense
Italia: occupazione ai massimi dal 2004
Nonostante in Italia ci siano quattro (Campania, Sicilia, Calabria e Puglia) delle cinque regioni in Europa con il più basso tasso di occupazione (dove la quinta è la Guyana francese), secondo l’ultima rilevazione Istat il numero di occupati registrati a fine marzo è risultato il più alto dall’inizio della serie storica (dal 2004), con un aumento rilevante dei contratti a termine. La percentuale di occupazione si è attestata al 59,90%, in aumento di 0,60 punti percentuali rispetto ai livelli pre-pandemici (febbraio 2020). Sicilia e Campania hanno registrato i dati peggiori, rispettivamente del 41,10% e del 41,30%; seguono la Calabria con il 42% e la Puglia con il 46,70%, mentre la media nazionale è del 63,40%.
La disoccupazione è pari all’8,30% mentre il tasso di inattività raggiunge il 34,50% (in diminuzione rispetto ad inizio 2020).
Complessivamente i dati sono in aumento da inizio anno, cosa che fan ben sperare in una ripresa concreta della produzione e delle esportazioni (grazie anche al deprezzamento attuale dell’euro). Di fatto se il dollaro statunitense dovesse mantenersi ai livelli attuali o addirittura rafforzarsi ancor di più, potrebbe essere un segnale positivo per il Made in Italy e per sostenere la crescita nel paese. Allo stesso tempo si andrebbe ad incentivare indirettamente il consumo sia a livello nazionale che europeo, dando ulteriore slancio all’economia interna ed aumentando la richiesta di lavoro.