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Flash sui mercati del 02.05.2022

di Marco Falsarella, 02/05/2022

Bollettino settimanale

I fatti principali

  • Annalena Baerbock, ministra degli Esteri tedesca, ha dichiarato che la Germania si sta preparando ad imporre l’embargo sul petrolio russo e si sta muovendo per tagliare “il prima possibile” la su dipendenza energetica da Mosca;
  • il CFO di Apple, Luca Maestri, ha ribadito che le problematiche sulle catene di approvvigionamento potrebbero rallentare ancora le vendite, con una diminuzione del fatturato compresa tra i 4 e gli 8 miliardi di dollari;
  • Cdm conferma il decreto legge che proroga all’8 luglio il taglio delle accise sui carburanti;
  • il ministro dell’agricoltura ucraino, Taras Vysotskiy, ha affermato che le forze militari russe hanno rubato centinaia di migliaia di tonnellate di grano oltre a diversi macchinari agricoli;
  • ad aprile aumenta nel Canale di Suez il traffico di petroliere che, secondo i dati resi noti dall’Autorità egiziana, ha visto un incremento del 25%;
  • venerdì 29 aprile una nave con a bordo 71 mila tonnellate di grano proveniente dall’Ucraina è partita dal porto rumeno di Costanta, sul Mar Nero.

Apprezzamento del dollaro statunitense

Il valore di un dollaro americano continua a salire raggiungendo a metà aprile un nuovo massimo rispetto gli ultimi 2 anni. L’aumento della domanda di asset denominati in dollari è spinta dal fatto che le aspettative d’inflazione futura sono in crescita o perlomeno sono previste a livelli elevati per i prossimi mesi a venire e perché, a seguito di ciò, la FED è stata tra le prime banche centrali ad alzare i tassi d’interesse e prevede ulteriori aumenti consistenti nel corso dell’anno. Ciò sta piano piano attirando maggiori capitali esteri, che vedono i Treasury americani come un luogo sicuro dove metter al riparo i propri investimenti.
Se da una parte questo può favorire le importazioni e la possibilità per un cittadino americano di “spendere meno” o meglio “ottenere di più” per ogni dollaro speso all’estero, dall’altra parte potrebbe portare a delle ripercussioni maggiori sulla bilancia commerciale del paese, rischiando di mettere in crisi quelle attività che generano la maggior parte dei propri ricavi attraverso le esportazioni.

Italia: occupazione ai massimi dal 2004

Nonostante in Italia ci siano quattro (Campania, Sicilia, Calabria e Puglia) delle cinque regioni in Europa con il più basso tasso di occupazione (dove la quinta è la Guyana francese), secondo l’ultima rilevazione Istat il numero di occupati registrati a fine marzo è risultato il più alto dall’inizio della serie storica (dal 2004), con un aumento rilevante dei contratti a termine. La percentuale di occupazione si è attestata al 59,90%, in aumento di 0,60 punti percentuali rispetto ai livelli pre-pandemici (febbraio 2020). Sicilia e Campania hanno registrato i dati peggiori, rispettivamente del 41,10% e del 41,30%; seguono la Calabria con il 42% e la Puglia con il 46,70%, mentre la media nazionale è del 63,40%.
La disoccupazione è pari all’8,30% mentre il tasso di inattività raggiunge il 34,50% (in diminuzione rispetto ad inizio 2020).
Complessivamente i dati sono in aumento da inizio anno, cosa che fan ben sperare in una ripresa concreta della produzione e delle esportazioni (grazie anche al deprezzamento attuale dell’euro). Di fatto se il dollaro statunitense dovesse mantenersi ai livelli attuali o addirittura rafforzarsi ancor di più, potrebbe essere un segnale positivo per il Made in Italy e per sostenere la crescita nel paese. Allo stesso tempo si andrebbe ad incentivare indirettamente il consumo sia a livello nazionale che europeo, dando ulteriore slancio all’economia interna ed aumentando la richiesta di lavoro.

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