Flash sui mercati 30.08.22
I fatti principali
- potenziali accordi per le importazioni di gas tra UE e Senegal, assieme a Mauritania, sfruttando delle riserve scoperte a largo delle due coste africane tra il 2014 e il 2017;
- continuano le manutenzioni su molte centrali nucleari in Francia. 12 reattori su 58 sono ancora offline a causa di problemi di corrosione;
- aumenta il rischio di una crisi immobiliare in Cina, con centinaia di migliaia di proprietari che si rifiutano di ripagare i mutui sull’acquisto anticipato di immobili a causa di ritardi nel completamento dei progetti. Ad Hong Kong i prezzi in vendita delle case sono scesi del 4,5% da inizio anno (-1,6% a luglio, rispetto al mese precedente) visti i recenti aumenti dei tassi d’interesse e le prospettive future incerte;
- ENI Cyprus, detenuta per un 50% da ENI e per l’altro 50% da TotalEnergies, annuncia una nuova scoperta di gas con il pozzo Cronos-1, nel Blocco 6, a circa 160 chilometri al largo di Cipro;
- venerdì 26 agosto Jerome Powell ha ribadito, dopo l’intervento a Jackson Hole, che la FED continuerà, con gli strumenti a disposizione, nel suo compito di riportare l’inflazione al target del 2%;
- sono più di 600, nel mese di agosto, le incursioni cinesi nello spazio aereo taiwanese. Pechino, oltre a colpire l’isola attraverso attacchi informatici, sta studiando un possibile blocco navale e aereo temporaneo per impedire rifornimenti di carburante e cibo che Taiwan importa per il 66% del suo fabbisogno complessivo. Nel frattempo il governo di Taipei ha deciso un aumento record al 14% delle spese militari.
Combustibili fossili vs energia rinnovabile
L’Europa sta discutendo sulla possibilità di disaccoppiare il prezzo dell’energia elettrica da quello del gas. Il “decoupling” è volto, inoltre, a far sì che il prezzo dell’energia prodotta attraverso fonti rinnovabili non sia intaccato dalle dinamiche che colpiscono il mercato dei combustibili fossili. Questa soluzione è stata presa in considerazione sia dalla presidente della Commissione UE Ursula Von Der Leyen, sia dal presidente del Consiglio Mario Draghi. Allo stesso tempo è al vaglio lo studio di un tetto temporaneo (“price cap”) al prezzo del gas importato e usato nella produzione di energia elettrica per evitare di mettere troppo sotto pressione la spesa delle famiglie e delle attività produttive.
USA intenzionati a tagliare export gas verso l’Europa
Il segretario dell’energia degli Stati Uniti, Jennifer Granholm, in una lettera inviata il 18 agosto, ha sollecitato sette raffinerie di petrolio, tra cui Valero, ExxonMobil e Chevron, di iniziare a riempire nuovamente le riserve per far fronte alla stagione degli uragani, invece di continuare ad esportare e ridurre contestualmente le attuali giacenze. Negli ultimi mesi molte compagnie petrolifere statunitensi hanno ottenuto notevoli profitti dalle vendite verso i paesi europei, ma ciò ha portato allo stesso tempo ad un aumento dei prezzi alla pompa anche per i cittadini americani, che avevano raggiunto un picco di 5$ a gallone (1 gallone = 3,78 litri), per poi riportarsi a $ 3,86.
Granholm aveva recentemente supportato un piano di divieto di esportazioni, ma l’idea non ha apparentemente trovato alcun sostenitore. Resta comunque innegabile la vulnerabilità attuale dell’Europa di fronte a potenziali rifiuti da parte di altri stati di concedere i rifornimenti necessari.