Flash sui mercati 28.06.22
I fatti principali
- il 27 giugno si è aperto il vertice di Sintra in Portogallo, dove la BCE organizza il Forum delle banche centrali;
- l’Iran ha formalmente inoltrato una richiesta per diventare membro ufficiale del gruppo delle economie emergenti, noto anche come BRICS, di cui fanno parte Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa;
- Credit Suisse condannata per riciclaggio di denaro dal Tribunale penale federale svizzero, rischia una multa da 2 milioni di franchi;
- il primo ministro dello Sri Lanka, Ranil Wickremesinghe, ha affermato che il governo non è più in grado di sostenere l’attuale fabbisogno di petrolio visti i recenti aumenti di prezzo, per cui è stata impostata una limitazione alla fornitura per i soli servizi essenziali fino al 10 Luglio;
- atteso il comunicato sui dati relativi alla fiducia dei consumatori di Germania e Francia e il fatturato dell’industria ad aprile, assieme ai dati sull’inflazione;
- Michael Burry, hedge fund manager di Scion Asset Management, ha recentemente affermato che i mercati finanziari potrebbero raggiungere il “bottom” non prima di prossimo anno e che si aspetta un rallentamento dei consumi per il periodo natalizio.
Vertice G7 e potenziali imposizioni contro la Russia
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, assieme agli altri leader G7, sono attualmente riuniti in Germania per discutere di nuove manovre dirette a sanzionare la Russia, cercando di contenere allo stesso tempo gli effetti collaterali che si potrebbe generare a livello globale.
Le misure che saranno prese in considerazione riguarderanno in particolare il divieto di importazioni di oro, eliminando quindi la possibilità per gli oligarchi russi di trasferire i propri asset nel bene rifugio e allo stesso tempo eliminando un possibile canale alternativo di protezione dei propri capitali, e un limite sugli acquisti di petrolio oltre una certa soglia, in modo tale da ridurre le entrate estere russe dirette a finanziare la guerra. Sul secondo punto l’UE ha però bisogno di certezze, vista la propria dipendenza energetica dalla Russia, e il G7 dovrà in tal senso trovare un compromesso anche con l’OPEC+.
Una limitazione degli acquisti di petrolio da parte dell’UE potrebbe avere delle conseguenze positive per le nazioni a basso reddito, che stanno riscontrando maggiori difficoltà nello stare al passo con l’aumento dei costi di cibo ed energia.
Moody’s conferma default su debito russo
È la prima volta nella storia che la dichiarazione di fallimento, di tipo tecnico, venga preannunciato da un governo, quando solitamente sono le agenzie di rating a rettificarne l’evento. La notizia viene anticipata dalla Casa Bianca lunedì 27 giugno e poi certificata poco dopo da Moody’s. Il ministro delle finanze russo, Anton Siluanov, ha affermato che non si tratta di default perché indotto volontariamente dagli Stati Uniti e dall’UE i quali starebbero bloccando la trasmissione dei pagamenti agli intermediari, tale per cui i creditori (in questo caso alcuni obbligazionisti in Asia) non hanno ancora ricevuto gli interessi su due obbligazioni per un totale di 100 milioni di dollari, dopo aver superato il periodo di grazia di 30 giorni il 27 giugno.
Secondo Levon Kameryan, Associate Director di Scope Ratings, agenzia di rating europea, le implicazioni finanziarie implicite di un’insolvenza sul debito estero aggraverebbero le possibilità di finanziamento sul lungo periodo per la Russia, piuttosto che avere ripercussioni sul breve termine, e ciò si tradurrebbe a sua volta in una prospettiva negativa sulla crescita futura del Paese.