Flash sui mercati 26.07.22
I fatti principali
- attese le trimestrali delle big 5 della tecnologia: Alphabet e Microsoft il 26 luglio, Meta il 27, Apple e Amazon il 28;
- Corea del Sud: la quarta economia più grande in Asia cresce del 2,9% nel secondo trimestre rispetto allo stesso periodo nel 2021;
- Gazprom ha annunciato che ridurrà i flussi di gas che scorrono attraverso il condotto Nord Stream 1 in Germania dell’80% rispetto alla sua capacità massima;
- Arabia Saudita: nella città Neom, in programma la costruzione, per un valore complessivo di 1 trilione di dollari, di due grattacieli con un’altezza di 488 metri e lunghezza di 120 chilometri, in grado di ospitare fino a 5 milioni di persone;
- Joe Biden incontrerà virtualmente Chey Tae, presidente del secondo conglomerato più grande in Corea del Sud, SK Group, per discutere di una potenziale cooperazione a livello di manifattura e sulla fornitura di componenti critiche al mercato statunitense;
- la Cina istituirà un fondo immobiliare con un potenziale fino a 300 miliardi di yuan (44,4 miliardi di dollari) per aiutare varie imprese edili, tra cui Evergrande, a finanziare gli acquisti di progetti incompiuti; tra i primi partecipanti al fondo troviamo China Construction Bank e People’s Bank of China.
Germania sull’orlo di una recessione
Dopo la notizia da parte dell’Ifo Institute di Monaco sul crollo del livello di fiducia dell’attività commerciale nel paese, con il Business Climate Index sceso a 88,6 a luglio, si aggiunge anche il blocco da parte di Gazprom dei flussi di gas provenienti dalla Russia. La riduzione delle forniture ad un mero 20% della capacità del Nord Stream 1, per un presunto problema tecnico, secondo il ministro dell’economia tedesco, non avrebbe alcun fondamento. Di fatto erano già state effettuate manutenzioni straordinarie sul gasdotto, il quale era tornato operativo il 21 luglio con una capacità del 40%. Con il dimezzamento dei flussi la Germania in primis, e a cascata gli altri paesi europei, rischiano seriamente una recessione già quest’anno.
Rallentamento economia Statunitense
Il dato preliminare dell’S&P Global US Composite Purchasing Managers Index, che misura l’output combinato del settore manifatturiero e dei servizi negli Stati Uniti, è crollato di 4.8 punti, ad un valore di 47.5, segnalando una contrazione dell’attività commerciale statunitense nel mese di luglio per la prima volta dopo più di due anni. Tralasciando invece la pandemia, la lettura dei dati è la più debole mai registrata dal 2009. Un valore al di sotto di 50 indica generalmente una situazione di contrazione di mercato e avere un dollaro forte non aiuta di certo a sostenere la domanda interna. Il recente aumento del costo della vita, parallelamente all’aumento dei tassi d’interesse ed al crollo della fiducia dei consumatori sta avendo ripercussioni sull’economia reale, facendo registrare uno stallo nella produzione e un’inversione del rimbalzo post-pandemico nel settore dei servizi. Attualmente i livelli di disoccupazione sono ancora attorno al 3,6%, ma nei prossimi mesi diverse aziende potrebbero programmare ulteriori ridimensionamenti del personale e riduzioni dei costi generali e di altri servizi.