Flash sui mercati del 04.04.2022
Mercato immobiliare statunitense e neutralità dell’India
Bollettino settimanale
I fatti principali
- UE verso nuove sanzioni a seguito delle atrocità commesse nella città di Bucha;
- attacchi a Odessa nella tarda serata di domenica, mentre questa mattina la città di Mykolaiv è stata colpita da diversi missili;
- atteso per questo venerdì l’incontro a Londra tra il PM inglese Boris Johnson, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente polacco Andrzej Duda;
- il ministro dell’economia tedesco Robert Habeck ha ribadito il fatto che ogni giorno la Germania sta prendendo provvedimenti per ridurre la propria dipendenza dal gas, dal petrolio e dal carbone russo, ma che un embargo immediato causerebbe troppi effetti collaterali per l’intera economia europea;
- Twitter registra un aumento del 24% in pre-market a seguito dell’acquisto di partecipazioni per il 9,20% dell’azienda da parte di Elon Musk;
- Cina: gli ospedali di Shangai lottano contro l’aumento repentino di nuovi casi Covid.
Stati Uniti: possibile bolla immobiliare?
Tra livelli d’inflazione ai massimi da 40 anni, un conflitto in Ucraina che non fa che aumentare le pressioni sulle catene di approvvigionamento, il timore di una nuova variante che ha già portato al lockdown di diverse città in Cina, non poteva che aggiungersi un’ulteriore minaccia, e cioè quella di una possibile bolla immobiliare.
La situazione che si sta delineando non ha nulla a che vedere con la crisi finanziaria che ha caratterizzato il 2008, dove il problema risiedeva nell’incapacità dei proprietari di far fronte ai pagamenti sui finanziamenti concessi dalle banche anche verso soggetti che presentavano un basso scoring creditizio e di conseguenza un alto rischio di default.
In questo caso, secondo quanto riportato da un nuovo post pubblicato dai ricercatori ed economisti della Federal Reserve Bank di Dallas, ci sarebbe l’evidenza di un aumento anormale degli scambi e del valore degli immobili nel mercato americano, probabilmente innescato da una situazione di FOMO (Fear of missing out), in cui molti investitori, negli ultimi due anni, per cercare di proteggere il proprio capitale dalle incertezze derivanti da situazioni economiche/geo-politiche come quelle attuali, stanno riversando i propri risparmi in beni reali (in questo caso acquistando prevalentemente nuove proprietà immobiliari), notoriamente decorrelati rispetto ai mercati finanziari. Questo comportamento innesca un meccanismo a catena che porta ad un rapido aumento dei prezzi, i quali crescono ad un ritmo molto più sostenuto rispetto a ciò che indicano le forze di mercato, facendo sì che i valori reali si discostino molto rispetto ai fondamentali, nonché al loro “fair value”.
Neutralità dell’India
Tra i tanti paesi che si sono espressi contro la guerra in Ucraina, l’India, come del resto la Cina, è tra quelli che non vogliono condannare pubblicamente il comportamento di Mosca. Anzi, qualche giorno fa il ministro delle finanze Nirmala Sitharaman ha affermato: “Il nostro governo anteporrà sempre gli interessi nazionali e la sicurezza energetica ad ogni altra cosa”. La dichiarazione è giunta dopo la visita in India del ministro degli Esteri russo Lavrov in cui venivano discussi i termini per nuovi approvvigionamenti di greggio a prezzi scontati.
Gli USA hanno cessato le critiche verso il comportamento adottato dal governo indiano, da un lato perché riconoscono il fatto che l’India è un partner necessario contro Beijing, dall’altro perché il governo presieduto da Ram Nath Kovind necessita al momento di acquistare dalla Russia equipaggiamenti e tecnologia militare, essenziale per mantenere integro il proprio esercito, e che proprio per questo motivo, Washington è intenzionato ad inserirsi come nuovo fornitore. L’india in particolare è il primo importatore di armi per la Russia, rappresentando per quest’ultima circa il 23% degli introiti e da cui, nel periodo compreso tra il 2016 e il 2020, si è rifornita per 6,6 miliardi di dollari.
L’India sta inoltre approfittando della situazione per acquistare vari tipi di materie prime e fertilizzanti a prezzi ridotti, e ciò potrebbe essere un’ulteriore rampa di lancio per la propria economia.