Diario di trading – New All – Time High
Settimana in netto rialzo per gli indici americani, tutti molto positivi con S&P500 e Dow Jones che hanno ritoccato nuovi massimi storici e Nasdaq100 due punti percentuali sotto il massimo.
Questa crescita a due velocità, se così si può dire, è determinata dal rapido aumento delle quotazione delle aziende della Old Economy, nello specifico enegertici e bancari, che stanno in questo 2021 sovraperfomando l’indice S&P500 mentre i tecnologici e medicali stanno facendo sempre molto bene, circa +20% da inizio anno, ma sono molto lontani dal +50% messo a segno dal S&P Energy che al momento sta chiudendo il migliore anno della sua storia.
In relazione a ciò le commodities legate al settore energetico guidate dal petrolio stanno anch’esse registrando nuovi massimi con il petrolio sia Brent che WTI in area 85$ al barile, decisamente nella fascia alta del range degli ultimi 5 anni, ma molti analisti vedono a portata i 100$ al barile per la fine dell’anno.
Del resto con il petrolio e affini si fa presto a capire la correlazione diretta con inflazione e vita di tutti i giorni in quanto noi tutti ci rendiamo conto di come questo repentino aumento delle materie prime sia già stato attualizzato nei prezzi alla pompa di benzina e nelle prossime bollette.
In tendenza opposta rispetto agli indici azionari le quotazioni dei titoli di stato, in netta discesa nelle ultime settimane, con il repentino aumento dei rendimenti sia del T-Note a quasi +1,70% che del Bund tedesco che ha a raggiunto il -0,10% .
Questa settimana c’è super attesa per il meeting della BCE di giovedì anche se è abbastanza scontato che la Banca Centrale Europea resti ultra accomodante ancora per diverso tempo rispetto ad un inversione di approccio da parte della FED.
Questo è uno dei motivi per cui mi sento ancora pro dollaro, a maggior ragione dopo l’indebolimento delle ultime due settimane.
In Europa gli indici sono vicinissimi ai massimi di periodo, piccola eccezione per il DAX che corre meno degli altri.
Il FTSE MIB è tra i migliori proprio per concentrazioni di bancari e assicurativi che nell’ultimo periodo sono andati a ruba.
L’oro invece fa fatica a superare i 1800$ per oncia e potrebbe nel breve periodo essere influenzato negativamente dall’apprezzamento del dollaro americano anche se a questi prezzi resta un ottimo affare a mio avviso per accumuli di lungo periodo sopratutto se ci aspettiamo che questa forte inflazione sia qui per restare.
Ultimo, ma non meno importante, il Bitcoin che questa settimana ha raggiunto il massimo storico appena sotto i 68.000$. Come sempre alcuni giorni dopo ha trascinato con se al rialzo anche le altre cripto valute per poi stranare circa di un 10%; storno a mio avviso fisiologico in quanto la crescita nell’ultimo mese era stata di circa il 50%.
Torna l’interesse tra i piccoli risparmiatori il che può farci presumere che il rally sia solo all’inizio e che la probabilità di questa quarta bolla tra Natale e inizio 2022 diventi sempre più concreta.
Delle 3 operazioni segnalate la settimana scorsa la tabella dice che:
- Long BTC ineseguito, anche se la direzione è stata azzeccata e il Buy limit non è entrato per soli 500$
- Long Gold entrato e andato a target, 30 punti di profit da 1760 a 1790.
- Short Nasdaq ha preso lo stop di 150 punti, qui ho sbagliato totalmente la lettura del mercato nel corso della scorsa settimana.
Errore che mi è costato anche una posizione in IT CUP, da primo a secondo, e oltre il 30% di performance nella competizione.
Per la settimana entrante:
- short EurUsd da 1.16330, stop 1.16900 e target 1.1550
- Long Bitcoin da 62.000$, stop 59.000 e target 69.000
- Long Gold 1780, stop 1760 e target 1820
Buon trading a tutti!!
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