Diario di trading – Il rally dei prezzi dell’energia
I tre eventi chiave della scorsa settimana sono stati:
- L’uscita dei dati sull’occupazione americani
- La tenuta delle quotazioni sopra 55.000$ da parte del Bitcoin
- Il rally dei prezzi dell’energia con il petrolio WTI che ha superato gli 80$ a barile
Partendo dal primo i dati sull’occupazione USA sono usciti dando due possibili interpretazioni, sia positive che negative.
Positive per il fatto che la percentuale di disoccupazione è scesa ancora rispetto al mese precedente arrivando al 4,8% anche se le nuove buste paga non agricole si sono fermate a quota 194.000 contro le 500.000 previste.
Ma il dato positivo potrebbe rivelarsi negativo in quanto la FED ha più volte dichiarato che accantonato l’obiettivo inflazione in questo periodo l’unico vero focus della sua opera riguarda il ritorno alla piena occupazione pre pandemica. Con questa chiave di lettura quindi potrebbe non essere un buon dato per i mercati questo recupero dell’occupazione in quanto farebbe accelerare il Tapering, e cioè l’immissione di liquidità sui mercati che la banca centrale sta portando avanti con grande forza dalla scorsa primavera e che ad un certo punto dovrà prima ridurre e poi recuperare se non vuole rischiare un’impennato ingovernabile dell’inflazione e quindi dei prezzi al consumo.
In casa Bitcoin il superamento e la tenuta della soglia dei 55.000$ nella più totale indifferenza mediatica mi fa ben sperare per un allungo al rialzo importante del re delle cryptovalute.
Di solito questi livelli chiave così elevati sono accompagnati dal clamore mediatico generale ma questa volta sembra non interessare pressoché a nessuno.
Questo a mio avviso è un chiaro segnale che oggi i compratori non sono i privati retail ma bensì i professionisti e gli istituzionali che stanno arraffando a mani basse in attesa che l’attenzione mediatica e la successiva bolla sul prezzo arrivi per accumulare ingenti profitti.
Per il momento la mia visone rimane rialzista con grande attenzione ai movimenti al ribasso di breve che questo asset è capace di mettere a segno anche oltre il 10% a giornata.
Infine dei prezzi energetici invece si sta parlando molto, dal petrolio al gas naturale fino al costo della corrente elettrica tutti siamo a conoscenza che ci aspetta un inverno caldo e pesante in termini di bollette.
Ma il caro energia non riguarda solo il costo di riscaldamento o di trasporto con benzina e diesel. Anche il prezzo dei beni inizierà a scontare questi picchi in quanto sia in fase produttiva che di logistica l’intera catena di approvvigionamento globale sta alzando le tariffe di giorno in giorno.
Alcuni mesi il problema era lo shipping con il prezzo di un conteiner che aveva superato i 10.000$ ora tutte le industrie con suplly chain globale stanno soffrendo il caro materie prime.
In ottica speculativa molti analisti vedono il petrolio puntare diritto verso i 100$ al barile entro fine anno, cosa assai probabile sopratutto nel periodo invernale il che darebbe slancio alle aziende della old economy legate all’energia come per esempio la nostra ENI.
Unica incognita l’intervento pubblico che potrebbe tagliare una parte dei profitti di queste imprese per reperire fondi a sostegno del caro bollette delle famiglie, come del resto è già avvenuto in Spagna.
In ottica di trading la scorsa settimana non è entrato nessun segnale di quelli scritti nel precedente articolo anche se in tutti e tre i casi le direzioni dei sottostanti sono state previste correttamente ma in ottica prudenziale nessuno dei tre livelli d’ingresso è stato colpito.
Nella mia operatività intraday posso dirvi che ho avuto delle giornate molto positive e di cui condividerò un po’ di operatività in un prossimo articolo appena uscirà la classifica aggiornata di IT CUP che mi vede concorrente.
Per la settimana attuale:
- Long Nasdaq 14950, stop 14820 e target 15150
- Long Gold 1745, stop 1730 e target 1780
- Long Bitcoin 55500$, stop 52.500 e target 59500.
Buon trading a tutti!
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