Crypto e merge strategici
JPMorgan e Polygon: Banca tradizionale e blockchain insieme
Giovedì 3 novembre, per la prima volta dalla creazione della prima blockchain, JPMorgan congiuntamente con DBS Bank e SBI Digital Asset Holdings ha portato a termine la prima transazione in tempo reale all’interno di una blockchain pubblica.
L’evento appena citato non è una novità per JPMorgan che da tempo ormai sfrutta la tecnologia blockchain per servizi su misura per i propri clienti.
La transazione è stata effettuata sulla blockchain Polygon, utilizzando uno smart contract derivato da una versione del codice sorgente del protocollo AAVE.
La decisione di sfruttare Polygon, blockchain di tipo Ethereum (Layer 2), è motivata dalla sua capacità di trasmettere un elevato numero di transazioni a prezzi ridotti, un ulteriore vantaggio si riscontra nello smart contract di AAVE che ha garantito diversi livelli di permesso per l’accesso alle operazioni.
L’operazione Project Guardian è il progetto pilota della Monetary Authority of Singapore (MAS), reso pubblico solo di recente con l’obiettivo di aumentare le applicazioni della DeFi, nel mercato del finanziamento all’ingrosso.
La transazione effettuata è stata strutturata come uno scambio cross-currency tra la versione tokenizzata del dollaro di Singapore e dello yen giapponese. Nello stesso momento è stata effettuata anche la compravendita di alcune obbligazioni governative tokenizzate.
Il prezzo del Token di Polygon MATIC è salito quasi del 10% nella giornata di giovedì. Questa rapida crescita è riconducibile solo in parte a questa notizia, ha beneficiato anche dell’annuncio proveniente dalla società di Mark Zuckerberg Meta, la quale ha recentemente rilasciato una dichiarazione svelando la possibilità per gli utenti Instagram di acquistare, mintare e vendere oggetti NFT direttamente dalla piattaforma, il tutto sulla blockchain Polygon.
Il bacino di utenza del social network equivale al 18% della popolazione mondiale e Zuckerberg ha già aperto alla possibilità di implementare il libero scambio con altre piattaforme come Opensea.
Il futuro di Polygon si prospetta ricco di opportunità.
Cosa significa merge e il caso Ethereum
In questi ultimi mesi anche chi è meno appassionato di tecnologia blockchain avrà sentito parlare del merge di Ethereum, ma cos’è questo “merge” e quali sono le novità per la struttura di questa blockchain?
Con il termine “merge” si intende l’istante in cui due catene parallele di blocchi si incontrano e dalla loro unione nasce una singola blockchain.
Dal 2020 fino a settembre di quest’anno erano presenti due blockchain Ethereum 2.0, che si distinguevano per il meccanismo di consenso utilizzato. La catena principale sfrutta il meccanismo definito Proof of Work (PoW) mentre la catena secondaria quello definito Proof of Stake (PoS).
La differenza tra i due modelli sta nella validazione dei blocchi contenenti le transazioni: la PoW è la risoluzione di un complesso problema matematico nel minor tempo possibile essendo che i nodi validatori competono per raggiungere per primi la soluzione e all’ottenimento di un premio, in questo caso la potenza delle macchine è determinante per la rapidità e ciò richiede grandi quantità di energia; per la PoS d’altro canto la scelta dei nodi validatori è attuata in maniera probabilistica in relazione al numero di ETH in stake, l’utilizzo di energia si riduce al minimo e ad averne la peggio è la decentralizzazione.
Con il merge anche Ethereum è entrato nel novero delle blockchain PoS insieme ad Algorand, Polygon e molte altre.