Cosa sta accadendo alle crypto?
La scorsa settimana le aziende del settore delle criptovalute hanno tagliato fino al 10% del loro personale, il che non è un fenomeno nuovo per sostenere i mercati in questo settore. In una svolta più promettente degli eventi, la Cina sta ridimensionando le sue misure di blocco, forse innescando dei listini azionari e fornendo un catalizzatore per le attività di rischio.
Tutti gli occhi sono puntati sul rapporto sull’indice dei prezzi al consumo (CPI) degli Stati Uniti, in uscita il 10 giugno. Il rapporto sull’indice dei prezzi al consumo di maggio fornirebbe i dati necessari alla Federal Reserve per dettare quanto sarà aggressiva la politica monetaria nel prossimo futuro e darà indicazioni sul prossimo aumento dei tassi di interesse programmato per Giugno.
Intanto Bitcoin ha portato a casa un triste record, quello delle nove sedute settimanali consecutive in rosso e le quotazioni attuali distano solo poche centinaia di dollari per aggiungere alla lista anche la decima seduta.
Il Crypto fear index oscilla tra 10 e 15, valori fondo scala, indicando una totale paura degli investitori di breve e medio periodo al mondo degli asset digitali.
Anche le ricerche su Google, indicate su Google Trends, sono a valori molto bassi vicino a 25; per conoscenza va considerato che durante le settimane finali di Novembre con le quotazioni sui massimi questo dato era poco sotto il valore 100.
Tutti questi indicatori e le quotazioni attuali dimostrano come questa asset class venga letteralmente “schifata” e non considerata dagli investitori retail innesto momento; altri dati provenienti dagli exchange ci indicano come quasi la totalità degli investitori al dettaglio sia attualmente in perdita rispetto agli asset acquistati probabilmente durante la bull run.
Personalmente credo sia uno dei migliori momenti per posizionarsi sul mercato senza fretta ed aspettare il normale andamento del ciclo economico e dei prezzi, specialmente su Bitcoin, e vi spiego il “mio” perché.
- quando gli investitori al dettaglio fuggono da un asset è buona norma posizionarsi al contrario in quando è statistico che nel lungo periodo facendo da soli prendono le decisioni sbagliate ( comprano sui massimi e vendono sui minimi ).
- l’industria finanziaria, banche americane in testa, sta implementando molti servizi per far investire i proprio clienti direttamente in Crypto o in strumenti legati alle crypto o alle aziende del settore. Perfino in Italia, che di solito non è un paese “early adopter”, i principali player tra cui Azimut, Banca Sella e iniziano ad offrire prodotti di questo tipo.
- oggi sono ancora più convinto di tre anni fa che la tecnologia alla base della blockchain e di questi protocolli porterà ad una rivoluzione in molti campi e ad un balzo avanti, in alcuni casi violento, simile all’impatto della rivoluzione industriale e all’utilizzo di internet.
- non sono cambiate le motivazioni per cui ho iniziato ad investire in Bitcoin da tempo e quindi il fatto di vederlo a prezzi relativamente bassi, rispetto al suo andamento storico, mi fanno essere positivo e fiducioso nel continuare ad acquistare, anzi ad acquistare di più.
Ovviamente questi discorsi non valgono per ogni token e ogni valuta digitale ed è sempre buona abitudine non esagerare e attuare una corretta diversificazione.
D’altro canto penso che attualmente sia imprescindibile per un investitore non essere esposto, nella giusta percentuale, a questa nuova classe d’investimento.