Come riconoscere una truffa
Se è troppo bello, non è vero
In questi giorni si sta parlando di una probabile truffa ai danni di migliaia di investitori orchestrata da tre trevigiani.
Si tratta di una realtà che stavamo tenendo monitorata da gennaio: la New Financial Technology(NFT).
La società con sede a Londra, avente come soci Christian Visentin, Emanuele Giullini e Mauro Rizzato e come capitale sociale solo 1.000 sterline, avrebbe raccolto milioni di euro con la promessa di rendimenti altissimi grazie alle crypto.
Le testate giornalistiche locali e nazionali scrivono di una probabile applicazione dello schema Ponzi che a oggi avrebbe coinvolto tantissime persone che si sono fidate delle promesse di ingenti ritorni sull’investimento e che temono di aver perso per sempre i propri risparmi. La paura sta crescendo nelle ultime ore, da quando uno dei tre soci è sparito dall’anagrafe italiana ed è spuntato invece nell’AIRE a Dubai.
Ma qual è il decalogo della prudenza?
Ne abbiamo parlato con La Tribuna di Treviso che lunedì 8 agosto ha pubblicato il nostro decalogo su come valutare possibili truffe. Un vademecum che il potenziale investitore dovrebbe applicare prima di sottoscrivere qualsiasi proposta.
Vediamo insieme i punti:
1 Rendimento fisso ed elevato
Una delle principali caratteristiche dei mercati finanziari è la loro volatilità, per questo garantire un rendimento fisso dovrebbe rappresentare un primo campanello d’allarme. Se, oltre a questo, c’è la promessa di un rendimento elevato, allora è ancora più probabile che l’opportunità non sia reale;
2 Assenza di rischio
Non esistono investimenti senza rischio. Si possono trovare opportunità a basso rischio, certo, ma esenti da questo no.
3 Offerta a tempo
Non ci sono investimenti con scadenza o con un limite di sottoscrizione, quindi la fretta che viene trasmessa ai potenziali investitori è solamente un’esca commerciale.
4 Nomi ingannevoli
Se la realtà che offre l’investimento o il prodotto stesso hanno un nome che fa esplicito riferimento a uno strumento conosciuto è perché si vuole creare da subito (e spesso senza storicità) credibilità.
5 Poca trasparenza societaria
Gli enti che emettono prodotti quotati e regolamentati sono autorizzati a operare dagli organi competenti che in Italia sono Banca d’Italia e Consob.
6 Poca trasparenza sul prodotto
I prodotti regolamentati hanno una loro normativa che li definisce e qualsiasi altro strumento esterno a questo schema non può essere spiegato solamente con una lista di vantaggi.
7 assenza di info su canali mainstream
I prodotti finanziari e i loro emittenti sono sempre citati e presenti nei principali canali di informazione, quindi trovarli solo su social o sul sito aziendale autoreferenziale non è sufficiente.
8 comunicazione su canali non convenzionali
La normativa prevede che le comunicazione con i clienti e la società avvenga in canali durevoli, avere invece comunicazioni solamente in chat chiuse o in altre app evidenzia già un rapporto non sicuro.
9 resistenza al disinvestimento
Qualsiasi prodotto finanziario è liquidabile, quindi non fidatevi se alla richiesta di disinvestimento si hanno risposte evasive.
10 se è troppo bello… non è vero
chiaro, no?!
In sintesi
Il mercato finanziario non è un nemico, anzi, ma va surfato con enti e persone affidabili che dimostrano solidità e trasparenza sia nei loro canali di attività sia nel loro comportamento strutturato e secondo norma.
Se vi propongono un investimento troppo bello per essere vero, beh… probabilmente non è vero!
Hai paura di essere incappato in una truffa?
Nel caso avessi dubbi su eventuali proposte di investimento che ti hanno fatto, scrivici a info@wealthroute.it